L’Unione su cui si fonda il nostro continente sta attraversando una tra le crisi più significative della sua storia, in quanto diversi “nemici” ne stanno appunto minacciando i valori fondamentali su cui si basa. Questo è il tema principale del nuovo libro del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, Europa, politica e passione, presentato oggi pomeriggio presso la Sala Gialla dall’autore insieme al giornalista Maurizio Molinari e all’economista Lucrezia Reichlin. Questa presentazione è stata l’occazione per il Presidente di discutere l’attuale situazione europea, analizzandone cause, effetti e possibili soluzioni.
Maurizio Molinari, dopo aver presentato il libro, ha fornito alcuni spunti di discussione. L’economista Lucrezia Reichlin ha quindi spiegato come l’Unione Europea non debba essere esclusivamente un’alleanza funzionale, ma debba essere “Europa del diritto” e portatrice di valori universali: nella globalizzazione bisogna sì essere grandi e potenti per riuscire a tenere testa ad altre potenze come Cina e Stati Uniti, ma bisogna anche essere, anzi principalmente essere un’alleanza per la pace, che è lo scopo per cui l’Unione è nata dopo le guerre mondiali. Questo valore è spesso troppo poco sentito dai giovani, che lo considerano scontato e acquisito, dimenticando che invece va difeso ogni giorno per evitare che si ripeta un’altra situazione come quella di inizio Novecento.
Il Presidente emerito ha quindi dichiarato che la politica dei singoli paesi è ancora troppo orientata verso un orizzonte esclusivamente nazionale e unidirezionale, mentre “l’Europa delle culture è la vera Europa delle nazioni, contro l’Europa dei nazionalismi”, come sosteneva il presidente francese François Mitterrand. L’Europa, inoltre, può contare solo su se stessa e sul suo insieme per uscire da questa crisi, in quanto ormai il baricentro del pianeta si è spostato dall’Atlantico al Pacifico. Essendo solo un piccolo continente, è necessario tornare alle radici culturali che accomunano i paesi del vecchio continente per sentirsi uniti, in quanto un’Europa più forte ed unita è una necessità per tutti i paesi del mondo. Un’Europa unita non deve essere solo un sogno o un progetto, e non può dissolversi ora che i giovani iniziano davvero a sentirsi europei.
Maria Isabella Gallo, Filippo Moratelli, Liceo Ariosto
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