Venerdì 13 Maggio 2016 ci ha raggiunto al Salone del libro, alle ore 13.00, lo storico e professore della facoltà di storia contemporanea all’Università di Torino Giovanni De Luna, per analizzare insieme a noi, nel nostro essere cittadini, la difficile situazione di un’Italia frammentata e piombata nella disperazione all’inizio del secondo dopoguerra.

L’Italia, alla caduta del fascismo, si ritrova in una “desolata miseria” che non fa differenze tra Nord e Sud. I ricorda e le facce di cittadini incarnano appieno un’antropologia del popolo italiano completamente stravolta. Il nostro Paese è ormai frammentato in isole di ricchezza e povertà, dove le realtà quotidiane dilanianti e le diversità vengono vissute e affrontate con tremenda sofferenza da molti. È come un grande Arcipelago.

La nostra storia pullula di nodi strutturali che hanno causato profonde spaccature nell’animo degli Italiani, ma anche nell’economia e nella società. La generazione passata è stata attraversata dal processo della produzione per consumo interno dovuto ad una economia di auto sufficienza che ha portato ad inevitabilmente ad un’assenza totale del mercato libero.

Tutta l’Italia ha vissuto l’esperienza comune della fame, del freddo, della paura e del terrore, eppure la storia ci presenta anche delle dimensioni dinamiche, di un’Italia disposta ad alzarsi.Un dinamismo politico e soprattutto un dinamismo esistenziale.

“Secondo il mio parere il miracolo si concretizza nella Carta Costituzionale…” afferma De Luna.

Questo miracolo è stato possibile grazie allo spirito costituente, ma la spinta delle masse è stato il momento decisivo.

Liliane Apetogbo e Alice Pittau 4^H, Liceo Michelangelo Grigoletti (PN)