Il laboratorio crossover al Salone del libro è stato invaso da un’ondata di fans che non vedevano l’ora di osservare Sio al lavoro. Nonostante i problemi tecnici è riuscito, con il suo tipico umorismo, a intrattenere gli spettatori e, tra battute e risate, ha spiegato come nascono le sue strisce: nella prima scena, che definisce set up, o come piace a lui set AP, disegna una situazione qualsiasi in uno scenario qualsiasi. Segue poi la seconda scena in cui aggiunge dettagli o anticipa quella finale, che chiama “stravolgiment”, in cui appunto stravolge il senso delle scene precedenti, disegnando la parte comica della sua striscia. In seguito ha aiutato i ragazzi che, come lui, stavano disegnando le proprie strisce, dando loro dei consigli utili e spronandoli a non smettere mai di inseguire il proprio sogno di essere fumettisti, in quanto non ritiene necessarie grandi qualità grafiche, ma una grande e stravagante fantasia.
Gabriele Fabris, Liceo Alfieri
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