La presentazione del libro Caffè amaro inizia con l’introduzione di Carlo Creppi, noto storico e scrittore, e l’autrice Simonetta Agnello Hornby. Molti sono gli elogi che andrebbero mossi a quest’opera, prima tra questi, la sensazione di aver conosciuto e assaporato una Sicilia della prima metà del ‘900, diversa da quella attuale, ed in secondo luogo viene evidenziata l’importanza di rimanere fedeli a se stessi.
E’ la storia di un’attesa, quella di Maria Marra, figlia di un socialista e, progressivamente, bambina divenuta donna. Vive una vita piena di responsabilità dove impara a dominare e conoscere se stessa, con una presa di coscienza graduale. Quest’ultimo è un tema ricorrente nel romanzo.
L’origine sia dei nomi sia della storia dei personaggi trae spunto dalle memorie dell’autrice: Maria rappresenta la nonna mai conosciuta, simbolo di forza e autonomia in un tempo in cui le donne non erano emancipate, Giosuè “diventa” ebreo per esigenze locative dopo la sua visita ai bagni giudaici a Palermo. Il titolo si riferisce alla tradizione siciliana nella quale la madre versa il caffè ai figli, l’aggettivo “amaro” è legato alle usanze della sua famiglia.
Maria è una donna atipica per il suo tempo; vuole crescere, imparare e compie sacrifici sapendo di valere, ma non si mette mai alla stregua delle altre amanti del marito. Per questo si sente libera di amare, anche se ignora chi e come, ciò non le impedirà di innamorarsi di Giosuè. “Chi si sacrifica sapendo di non essere dipendente da nessuno ha una sua dignità”, dice la scrittrice.
Il libro affronta inoltre molte digressioni sulla morte e sull’accettazione della vita, e a questo proposito decide di descrivere la guerra a Palermo. Per far ciò Simonetta si è dovuta informare su realtà cruenti che hanno dominato il secolo precedente come la guerra in Etiopia, il fascismo e il nazismo.
Un pezzo del suo cuore è rimasto nel suo libro, grazie alla conoscenza degli eventi passati che ancora rimangono oscuri e anche grazie all’amore per il suo paese, terra di altri italiani diventati isolani.
Giorgia Masaniello, Laura Liuzzi
Liceo classico Vittorio Alfieri
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