Oggi, domenica 15 maggio, in Sala Gialla, una delle più toccanti conferenze di tutto il Salone del Libro 2016: Dario e Dio.
Dario Fo il protagonista, che, seppur in diretta Skype, riesce a trasmettere a tutta la platea la gioia di vivere che, anche a 90 anni, lo contraddistingue. Apre l’incontro Ernesto Ferrero esaltando l’eclettico Fo, unico Nobel italiano vivente e probabilmente unico ateo con un fervente interesse per i testi sacri.
Sul palco vediamo Giuseppina Manin, amica e collaboratrice di Dario, che intraprende un dialogo con il maestro coinvolgendoci tutti.
“Sette anni fa eravamo già qui, nella stessa sala, per presentare Il mondo secondo Fo. Libro che ci ha permesso di cogliere la meraviglia del mondo guardando con i tuoi occhi”, dice Giuseppina Manin.
Ora siamo qui per parlare del sacro, con la visione di un ateo (e non uno a caso). Dario infatti, tramite uno studio approfondito dei testi mette in luce tutte le affermazioni contraddittorie e le storie ambigue che ci possono far dubitare della validità dei testi sacri.
Un Dio poco rassicurante, già solo per il rapporto che aveva con i figli, troppo duro e poco “padre” per Dario. Un Dio contraddittorio e rancoroso, che prima promette il Libero Arbitrio ad Adamo ed Eva e poi non approva la scelta fatta. Li punisce e inoltre, dice Fo: “non credo che Dio abbia dettato questa storia, non c’era nessuno a testimoniare. (Poi nei panni di Adamo) Dio sai tutto e ora fingi di non sapere niente, dicendo che ti abbiamo tradito?” Così, tra una spiegazione e l’altra il maestro diventa Adamo e poi Dio, dall’alto di casa sua, con una bronchite latente. L’ultima precisazione fatta riguarda il palesato amore di Gesù nei confronti delle donne.; in ogni modo opposto all’atteggiamento di sudditanza che, negli anni a venire, si è imposto alle donne.
Chiude così la connessione, tra un colpo di tosse e un suo sorriso aperto, felice di sentire gli interminabili applausi della platea.
Restiamo comunque con lui. Vengono infatti proiettati due video inediti in cui interpreta stralci di “Dario e Dio”: inizia con un dialogo tra Adamo e Dio. Il primo contesta le scelte contraddittorie (esposte precedentemente) del secondo, in modo ironico e toccante. Il secondo tratta la vicenda di Abramo e Isacco da un punto di vista diverso. La chiave Fo presenta l’uccisione di Isacco come una scommessa tra Dio e il diavolo per confermare la fede di Abramo concludendo la vicenda con un “contrordine” esilarante e comico.
L’incontro si conclude troppo in fretta. Usciamo dalla sala con un’aria diversa da quella che avevamo all’entrata, felici ma malinconici, ricchi di Fo.
Grazie Dario.
Francesca Sorice
Liceo Alfieri
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.