Durante l’incontro di venerdì 16 settembre, delle ore 11.30, con Massimo Bray, Giovanni Bianconi e Marco D’Alberti a Palazzo Badini, è stato trattato il tema della cultura, un valore che, soprattutto nel nostro paese, è in grado di renderci dei cittadini con un’identità, nonostante il momento di crisi generale che stiamo vivendo.
Massimo Bray, direttore editoriale dell’Enciclopedia italiana Treccani, un punto fermo della nostra cultura, afferma che il mondo di oggi è difficile da raccontare, spiegare e leggere con le parole del passato. Ecco perchè, per interpretare le sfide di un mondo nuovo, anche l’Enciclopedia ha subito un aggiornamento, nonostante l’intenzione di base consista sempre nel guardare alle aspettative dei cittadini.
L’argomento principale dell’incontro, a cui è stata dedicata la nona appendice dell’enciclopedia italiana Treccani, è la corruzione, fenomeno presente da sempre, che si manifesta quando viene meno il rispetto degli interessi dei cittadini da parte dei politici. Definita come un problema educativo, per essere risolta, è necessaria una riforma morale del paese: bisogna agire sulle coscienze dei cittadini e realizzare le loro aspettative collettive.
《La corruzione è nociva allo stato》dice Cicerone stesso, durante un processo contro Verre. Al giorno d’oggi esiste la percezione di una politica incapace di svolgere la sua missione: far rispettare le regole favorendo un senso di fiducia tra governanti e governati. Come sostiene il sofista Gorgia: 《Chi perde la fiducia, perde un bene equiparabile della Repubblica》.
La necessità di rifondare l’etica e un senso di comunità deve partire direttamente dal gruppo politico e dalla volontà popolare. Ecco perchè abbiamo bisogno di una nuova politica, che non dia più importanza all’apparire che all’essere: 《Il politico deve tornare a credere in questa missione》, come dice Cicerone.
Questo fenomeno, che inquina il sistema, si deve fronteggiare con l’educazione e non con un groviglio di norme che si sono sempre dimostrate inefficienti.
Jessica Santarossa, Vittoria Hary ed Elena Villalta
INTERVISTA Massimo Bray
Domanda: 《Riguardo al tema della corruzione: come possiamo fronteggiarla, essendo un problema che arriva più dall’alto e dalle istituzioni?》
Risposta:《 Sicuramente la scuola puó moltissimo. Siccome dobbiamo lavorare sul cambiamento di mentalità, dobbiamo formare i giovani cittadini, e far loro capire che un domani, impegnandosi in un lavoro, dovranno rispettare le regole e non aggirarle. Se lavoreranno nell’ambito delle istituzioni dovranno fare in modo che le leggi siano comprensibili da tutti, questa è la soluzione. Quindi riponiamo molta fiducia nella scuola.》
Domanda:《Secondo lei la cultura può davvero essere il modo migliore per combattere la corruzione?》
Risposta:《Si, ci vuole una forte riforma etica e culturale. Se davvero vogliamo tirare fuori il paese da questa triste situazione secondo me la cultura può davvero essere la chiave.》
Domanda:《 A suo parere come si potrebbe promuovere la lettura?》
Risposta:《Noi in Italia abbiamo molti luoghi che si impegnano a diffondere la cultura, ad esempio… in questo momento siamo in un luogo che promuove questo tipo di attività, quale Pordenonelegge. Manifestazioni di questo tipo non hanno bisogno dello stato e di sovvenzioni perché sono capaci di lavorare, come il salone del libro di Torino, che in questo senso potrebbe essere uno straordinario luogo di sintesi di tante idee e in qualche modo anche laboratorio che mostra come sta cambiando la lettura. Perchè sicuramente la lettura sta cambiando, quindi anche gli editori dovrebbero cercare di capire questo suo cambiamento.》
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