Il secondo giorno del festival di Internazionale al Cinema Apollo si è tenuta una conferenza a tema giornalistico che ha visto come ospiti Patrick de Saint-Exupéry, John R. MacArthur e Daniel Puntas Bernet, editori rispettivamente delle riviste XXI, Harper’s Magazine e del Reportagen.
Il dibattito è ruotato attorno al rapporto tra le testate online e il giornalismo cartaceo: MacArthur sostiene che i blog sminuiscono l’autorità del giornalista, atrofizzando inoltre le sue capacità di scrittura; nondimeno le notizie sono diffuse con superficialità contenutistica, e ciò porta ad avere un’enorme quantità di informazioni, ma mai approfondite fino in fondo. I blog, continua de Saint-Exupéry, perdono la funzione didattica che ogni giornale dovrebbe avere: parlando di tutto e niente, sul web le notizie non puntano a ricreare “un’ immagine del mondo”, ma a “produrre” più velocemente una grande mole di notizie rispetto alle testate avversarie. Questa corsa al di più ricorda una grottesca catena di montaggio, dove la pubblicità assume un ruolo rilevante: il risultato di questo fenomeno si riconosce per esempio nel crescente populismo sempre più caratteristico delle testate web dove si cerca di attirare al click il lettore, lasciando l’articolo praticamente privo di contenuto.
A questo nuovo modello di “giornalismo da fast food“, come lo ha definito il moderatore Christian Raimo, puntano ad opporsi le riviste coinvolte nel dibattito: che sia attraverso articoli di long-form journalism, o attraverso graphic novel, l’obiettivo comune è quello di approfondire ogni notizia, di guardare dietro al sipario del palco della scena internazionale. “Reading makes you beautiful“: così recita la pagina finale di ogni numero del Reportagen, ed è per questo paradigmatica. La lettura attenta di articoli approfonditi richiede solo piccoli sforzi, ma porta sempre a migliorare sé stessi.
Giovanni Sette, Stefano di Perna
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