Sudafrica: dall’ascesa al crollo dell’ANC; i buoni propositi di Nelson Mandela, a distanza di venti anni, non vengono perseguiti né  tantomeno rispettati.

A parlare della situazione odierna del Paese sudafricano si sono ritrovati lo scrittore Osiame Molefe, la giornalista Ranjeni Munusamy, il vignettista Jonathan Shapiro e la giornalista di Internazionale Francesca Sibani. Ad incorniciare il dibattito i fumetti in bianco e nero di Jonathan, in arte Zapiro, che illustrano l’attuale declino politico-sociale: i principali soggetti raffigurati sono Nelson Mandela e i suoi successori Mbeki e Zuma. Il suo intento è dimostrare che il Sudafrica ha visto sulla scena politica personaggi tanto brillanti e lungimiranti come Mandela, quanto corrotti come gli ultimi due presidenti.

Le tematiche affrontate riguardavano due poli principali: disparità sociale e proteste studentesche, derivate dal fenomeno del razzismo. Ranjeni si è concentrata sull’episodio della statua di Cecil Rhodes, simbolo del colonialismo inglese, demolita da alcuni studenti universitari di Città del Capo in segno di ribellione contro il razzismo che ancora attanaglia il Paese.

Osiame invece ha parlato del forte declino dell’African National Congress, che perde la fiducia dei suoi elettori “neri” e al contempo incrementa l’adesione al partito d’opposizione, fino ad ora piuttosto debole. Il sogno democratico del Sudafrica rimane di fatto solamente ideale e ancora lontanamente reale. Il proposito che Osiame e Ranjeni si augurano per il loro Paese è la ricerca di un nuovo sogno, che questa volta si possa davvero realizzare.

Emma Faccini, Chiara Tarulli