In occasione dell’ultima giornata di Internazionale a Ferrara 2016, si è tenuto presso la sala Estense l’incontro che ha visto come protagonisti lo scrittore e politologo turco Cengiz Aktar, il giornalista Bernard Guetta, il tutto introdotto e moderato da Gabriele Crescente, di Internazionale.
“La democrazia autoritaria di Erdogan”, questo il titolo della conferenza che ha trattato del tentato golpe e della repressione contro la società.

Democrazia: la parola chiave dalla quale gli esperti hanno sviluppato i punti cruciali per spiegare la situazione attuale in Turchia, paese nel quale non vengono rispettati i diritti dell’uomo. Nonostante tutti gli sforzi dell’Unione Europea per “convertire” lo stato turco ad uno stato democratico, e non a un regime autoritario come lo si può definire al giorno d’oggi, la maggior parte della popolazione turca sembra dare l’assenso ai governi che vogliono restaurare un’ “impero neo-ottomano”, rifacendosi alla storia per acquistare maggiore potere. È infatti presente nel paese un forte nazionalismo.

I contatti tra l’Europa e la Turchia diminuiscono con il tempo , la commissione europea non ha più nulla da dire e ha poche risorse da offrire, ma nonostante ciò le negoziazioni continuano, questo perché ci sentiamo minacciati da un paese che, trovandosi al confine con la Siria, ospita 2.400.000 profughi siriani. Lo stesso Erdogan ha infatti affermato che finché la negoziazione procede l’Europa non dovrà sentirsi in pericolo, ma in futuro non vieterà l’uscita degli immigrati dal paese.
La Turchia rappresenta la caduta del mondo islamico ed il fallimento completo della democrazia. L’islamismo, in tutte le sue sfaccettature, si protende verso la dittatura nel tentativo di riaffermare la sua identità.
Il motto dei democratici e dei liberisti d’Europa lo conferma, “il matrimonio tra l’Islam e la democrazia non potrà mai avere luogo” a causa della loro totale attitudine verso il potere dei pochi.

Anna Civalleri, liceo classico “V.Alfieri”
Felloni Claudia, liceo classico “L.Ariosto”