In occasione dei settant’anni della casa editrice Neri Pozza si è svolto un incontro nella cornice della manifestazione Portici di Carta sabato 8 ottobre. Giuseppe Russo, a capo della casa editrice, ha dialogato con Chiara Fenoglio, Alberto Sinigaglia ed Ernesto Ferrero riguardo al ruolo dell’editoria nella società contemporanea.
Neri Pozza, fondata nel 1946 a Venezia dall’omonimo poeta ed editore per pubblicare pagine di storia e letteratura del dopoguerra, ha visto il panorama letterario italiano trasformarsi velocemente. Dal mondo in cui l’arte aveva un ruolo collettivo di costruzione di un senso nuovo del mondo dopo gli orrori della guerra, oggi la letteratura è soprattutto intrattenimento, in cui ci relazioniamo unicamente con ciò che ci assomiglia e che parla di noi. Perdiamo l’interesse per tutto quel che è “altro”, incapaci di guardare oltre il nostro naso. È per questo che i poeti, che proiettano il loro interesse verso il passato, sono in via d’estinzione. Qui si ritrova l’unicità della figura di Neri Pozza, capace di unire il lavoro di poeta a quello di editore, che, invece, guarda verso il futuro, accelera il tempo piuttosto che cercare di fermarlo.
L’obiettivo della casa editrice oggi è mappare territori del pensiero a noi incogniti. Il senso di ricerca è un collante sociale che va ritrovato e riscoperto.
Russo conclude con una nota di amarezza: <<Eravamo convinti che attraverso la letteratura avremmo cambiato il mondo. Abbiamo fallito, ma fortunatamente ci abbiamo almeno provato; altrimenti saremmo messi ancora peggio.>>
Chiara Tarulli, Margherita Mautino
Liceo Vittorio Alfieri
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