“Devo menzionare qui uno a uno gli uccelli che trasvolano, che si posano sulla sbarra abbassata del doganiere? Foss’anche un passero – la sua coda è già all’estero, benché il becco sia ancora in patria.” Con queste parole Wislawa Szymborska nel suo Salmo, ci dà una perfetta definizione dei ragazzi del liceo linguistico “Sophie M. Scholl” di Trento, che oggi, 18 Maggio 2017, si sono esibiti al Salone Internazionale del Libro di Torino con una raccolta di poesie recitate nelle lingue da loro studiate durante il loro percorso formativo, quali: tedesco, inglese, spagnolo, cinese, russo, francese e greco.

I ragazzi hanno voluto collegare il tema delle lingue a quello dell’amore, poiché, secondo loro, amare significa “costruire un mondo con le parole ed allontanarsi da un mondo, per avvicinarsi ad un altro.”

Le poesie sono state scelte personalmente dagli studenti, così come le musiche in sottofondo che accompagnavano con dolcezza la recitazione.

Natasha Elenis, in quanto bilingue ed unica nel suo genere, con passione ha dimostrato tutto l’amore per il suo paese recitando “Itaca” di Konstantin Kavafis in greco; così come Triny Arias, di origini peruviane (cilena ndr), che si è esibita leggendo varie poesie spagnole, quali “Defieniendo el amor” di Francisco de Quevedo e “Tu Risa” di Pablo Neruda.

Dalila Toscanelli, Martina Vivori, Matilde Dalpiaz, Davide Berteotti, Massimo Stablum, Tommaso Ferrari, Andrea Petraroli, Marta Agostini, Valentina Rizzoli e Chiara Broli, invece, si sono destreggiati nella lettura di molte altre poesie, dimostrando un’ottima padronanza delle lingue citate sopra.

Non si può comunicare se non si possiede lo strumento principale per farlo: ciò viene rappresentato nella poesia “Elena” di Pat Mora, che parla di una madre messicana monolingue emigrata negli Stati Uniti con i figli. Questi parlano inglese e con il passare del tempo, la madre inizierà a sentirsi emarginata e fuori dal mondo, poiché incapace sia di comprendere che di esprimersi.

La performance è stata curata da Franco Stelzer, professore trentino laureato in filosofia, amante delle lingue, che ha passato un periodo di soggiorno in Germania, paese la cui letteratura fu oggetto della sua tesi di laurea. Attualmente, oltre ad insegnare al liceo Scholl, lavora presso il consolato di Friburgo, dove trasmette ai figli degli immigrati la lingua e la cultura italiana.

Abbiamo inoltre avuto il piacere di intervistare i ragazzi e abbiamo posto loro alcun domande riguardanti sia l’esibizione e la preparazione di essa, sia ciò che vorrebbero fare in futuro: la maggior parte vuole rimanere nell’ambito linguistico e approfondire gli studi viaggiando all’estero, dimostrando grande intraprendenza e voglia di mettersi in gioco.

Infine il docente Stelzer ha potuto soddisfare i nostri dubbi su ciò che pensano gli insegnanti riguardo i viaggi studio: nella loro scuola gli studenti sono incoraggiati a partire e ad allargare i loro orizzonti per poi tornare ancora più sicuri di se stessi e con una marcia in più rispetto ai loro coetanei.

Lingua significa ricchezza e tramite essa è possibile dialogare, esprimere se stessi e ciò che si pensa, ma soprattutto andare “oltre i confini”.

Marta Olivetti e Carlotta Mirimin.
Liceo classico Vittorio Alfieri