Nel laboratorio Parola 2 del Salone del Libro 2017 Gigliola Alvisi, una scrittrice vicentina, ha presentato il suo romanzo Troppo piccola per dire sì (Coccole books), incentrato sul fenomeno delle spose bambine. Tra le varie tematiche che questo libro affronta, troviamo anche quella dei confini: un confine fisico, quello tra l’Italia e il Marocco, il paese d’origine della protagonista, e il confine invisibile ma evidente, tra il fuori e il dentro casa. Infatti la protagonista Maisa è divisa tra il pensiero musulmano tradizionalista del padre e il mondo esterno, dove è libera di vestire, pensare e agire come vuole.
Maisa trascorre una vita abbastanza tranquilla ma con molti limiti imposti dalla severità del padre, fino a quando, per puro caso, ascolta la vera storia della madre. Scopre così che la sua mamma è stata una sposa bambina, sposata e ripetutamente violentata dal padre di Maisa quando aveva solo tredici anni. E’ una scoperta scioccante, che fa riflettere Maisa e le fa provare il forte desiderio di ribellarsi alla volontà del padre.
L’autrice ha iniziato questo percorso di ricerca e scrittura grazie ad un post su Facebook, nel quale voleva ricordare e rendere omaggio a una bambina di soli otto anni, morta di emorragia interna dopo la prima notte di nozze. Dopo aver pubblicato il post, Gigliola è stata contattata dall’editore Coccolebooks.
Per affrontare queste tematiche si è servita dell’aiuto di un’esperta di mediazione culturale e perito penale El Afti Chaibia, che le ha raccontato la storia della propria madre, anche lei sposa bambina a tredici anni.
Secondo le ultime statistiche dell’Unicef nel mondo circa 16 milioni di bambine si sposano prima dei diciotto anni, un terzo di tutte le bambine del mondo. Questo vuol dire che, se in Europa la media è di zero bimbe su tre, in Paesi come l’India, il Bangladesh, l’Afghanistan, lo Yemen, la Siria e la Giordania la media si alza a tre bambine su tre.
Per combattere un fenomeno di una tale importanza Gigliola afferma che la migliore arma è l’istruzione. Bisogna sensibilizzare i più piccoli e far capire loro che cosa è giusto e che cosa invece una realtà terribile.
Sara Pistarino, scuola media Peyron;
Federica Guzzi Susini, tutor Fuorilegge.
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