Indagare con un occhio scientifico e spoglio di qualsivoglia esagerazione può sembrare difficile quando si tratta di uno dei più grandi geni artistici di tutti i tempi.
Proprio Caravaggio infatti è l’argomento della monografia di Francesca Cappelletti, Professore Associato del Dipartimento degli Studi Umanistici dell’ateneo di Ferrara, cui si deve inoltre il ritrovamento della celeberrima Cattura di Cristo del grande maestro milanese. A seguito di un’approfondita ricerca archivistica avvenuta tra Milano, Roma e le Marche, la studiosa ha dimostrato di essere in grado di portare a termine un’analisi delle opere di Caravaggio che va “oltre la leggenda”, unicamente basata su fonti certe e scientifiche, trascurando quanto di romanzato è stato scritto nelle oltre 2000 pubblicazioni sul pittore. Ne risulta una “sintesi” -come la ha descritta Alessandro Zuccari– “equilibrata, aperta, analitica” che propone il binomio ecfrastico di immagini di altissimo potenziale artistico e un prosa scorrevole e ispirata, sulla scia di grandi nomi come quello di Roberto Longhi.
L’indagine dell’autrice, fondata sopratutto su ricerche archivistiche, ha sia permesso la definizione di una precisa cronologia dell’opera caravaggesca, fondamentale nello studio di un autore attivo in un così breve lasso di tempo, sia fornito la controprova della controversa figura dell’autore lombardo. Sebbene dunque questo tipo di studio possa sembrare più sterile e meno accattivante, l’immagine di Caravaggio è stata confermata come quella di un personaggio complesso ed eccezionalmente singolare. Un chiaro esempio del suo carattere sta in una causa intentatagli nel 1603 da un suo collega e rivale, Giovanni Baglione, che lo accusava di aver affisso per la città di Roma versi canzonatori nei confronti della propria arte.
Colpo di scena dell’incontro è stato il tragicomico arrivo in notevole ritardo del ministro Dario Franceschini, invitato ad aprire il dialogo per il suo ruolo di grande responsabilità istituzionale in merito alle politiche culturali nazionali. Questi ha espresso la necessità da parte dello Stato di intervenire per rendere il più agevole possibile la pubblicazione e la divulgazione di opere letterarie. Necessità che, in questi anni in cui non esiste alcun tipo di agevolazione per chi si dedica all cultura, risulta quantomai fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese la cui grande tradizione culturale sembra da tempo trascurata e tramontata.
Giovanni Sette, Piervittorio Milizia
Liceo Ludovico Ariosto, Ferrara
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.