Cos’è un istituto italiano di cultura all’estero? E’ una organizzazione che promuove la cultura italiana classica in 83 sedi nel mondo. Attraverso questa istituzione l’Italia trasforma la concezione di cultura da insegnamento a creatività. Ne hanno parlato Rosaria Carpinelli, Flavia Cristiano, Giuseppe Culicchia, Maria Ida Gaeta, Fabio Gambaro, Paolo Grossi, Laura Pugno e Roberto Vellano nell’incontro Avventure del libro italiano all’estero
Secondo Fabio Gambaro dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, si manifesta un grande interesse da parte dei lettori francesi verso gli scrittori italiani. Attraverso l’istituzione di Italissimo, un festival culturale, si promuove lo scambio culturale tra paesi come Italia, Francia, Spagna.
A parere della Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Laura Pugno, l’essere editori è un’ “avventura”, a ripresa del titolo dell’incontro, perché ci si muove alla cieca, essendo indipendenti. Creare manifestazioni letterarie permette di tessere relazioni, incontrare sguardi e punti di vista diversi, dando maggiore risalto agli editori indipendenti, cuore pulsante della cultura italiana.
Paolo Grossi è poi promotore di “Books in Italy”, uno strumento informatico per la produzione della propria editoria. Questo sito si rivolge agli editori stranieri per presentare l’editoria italiana. Il progetto riceve però pochi fondi. La mancanza di fondi è in generale un problema che è stato molto dibattuto nel corso di questo evento, in quanto la pubblica amministrazione predilige finanziare i progetti a breve termine.
Flavia Cristiano e Maria Ida Gaeta hanno invece presentato il progetto “The Bridge”, un concorso di traduzione di libri italiani in lingua madre, i cui risultati sono stati pubblicati in America, in modo da diffondere con più efficacia la letteratura italiana.
Infine, visto l’incremento di acquisti di libri negli ultimi anni, gli editori e il Ministero stesso si propongono di accelerare le procedure, aumentando al contempo le risorse.
Un modo perchè la cultura italiana sia sempre più presente oltre il confine.
Sara Benini e Chiara Marchesin, Liceo Ariosto.
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.