Di corsa per il Salone Internazionale del Libro, tra un incontro e l’altro perdi la concezione del tempo e alle 13.30 quasi non ti rendi conto di dover volare nell’Arena Bookstock. Però non puoi non accorgerti del rumore di tutti i bambini che stanno scorrazzando per rubare i posti migliori in prima fila, dimentichi la fame, la sete e ti precipiti con carta e penna a seguire l’incontro.
Lei è lì sul palco, Maria Teresa Andruetto, accanto a lei Eros Miari e il suo interprete. La famosa scrittrice argentina è volata fino al Salone per parlare ai giovani lettori dei suoi romanzi e tutti sono molto eccitati per questo incontro. L’autrice ci racconta della sua vita, delle sue origini e della sua grandissima passione, i libri. Figlia di padre piemontese emigrato in Argentina, e di madre argentina a sua volta figlia di immigrati, rispecchia in ogni libro una parte della sua storia.
Non si può che rimanere ammaliati dalla sua capacità di incantare il pubblico, pur non parlando la nostra lingua. Tutti i ragazzi sono attenti alle sue parole, interessati ai libri e appena Eros li invita a salire sul palco per porre alcune domande, l’intera arena cerca di ottenere quel privilegio.  L’autrice è molto disponibile ad interagire con i giovani lettori e cerca di far capire loro l’importanza della lettura e il suo modo originale di interpretare la letteratura. Questa infatti, secondo lei, deve essere “senza nessun aggettivo”: dovremo parlare di letteratura senza specificare per forza “per ragazzi” o “per adulti”. Non deve essere condizionata da giudizi perché una bella storia, lo è per tutte le età.

Ecco l’intervista realizzata in redazione.

Federica Micheletto, tutor FuoriLegge