Cos’è il Bund? Forse oggi in pochi sanno cosa sia questo movimento rivoluzionario che ha fatto la storia della lotta operaia mondiale.
Il Bund nasce alla fine dell’ 800 a Vilnius, Lituania, come Unione dei Lavoratori ebrei socialista. Gli obiettivi di questi militanti erano molto innovatori, tanto che li si può definire i primi sindacalisti al mondo: rivendicavano i diritti dei lavoratori, in particolare di quelli ebrei, costretti a lavorare fino a 20 ore al giorno; richiedevano le 8 ore giornaliere massime di lavoro e la giornata di sabato libera.
Ancor più rivoluzionaria era il loro bisogno di riconoscimento della nazionalità ebraica, non circoscritta da un territorio, bensì da un’identità politica, sociale e culturale.
Pierre Dalla Vigna, dottore di ricerca in filosofia, Moni Ovadia, un attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano, e Valentina Sereni, esperta di diritti umani, risoluzione dei conflitti, razzismo, e presidente di Gherush92 Committee for Human Rights, sono intervenuti nel corso della presentazione del libro Doikeyt. Noi stiamo qui! di Massimo Pieri tenutasi giovedì 18 maggio presso la Sala Azzurra.
I relatori convengono che i fatti relativi al Bund possano essere resi attuali facendo riferimento a nuove forme di esclusione proprie dei giorni nostri, quali i rom che, da sempre, formano una comunità minoritaria denigrata e costretta a rifugiarsi nella criminalità.
D’altra parte l’Europa stessa è simbolo di accoglienza, integrazione e unione tra differenti popoli e, per questo, come sottolinea la Sereni, non dovrebbero esistere confini e barricate che impediscano la pacifica convivenza tra popolazioni.
Ines Ammirati e Arianna Poli
Liceo Ariosto
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