Avete mai visitato l’isola di Réunion? Se non volete spendere troppi soldi per il biglietto aereo, vi possiamo consigliare la lettura dell’ultimo libro di Michel Bussi, edito dalla casa editrice E/O, “Non lasciare la mia mano”, che contiene una dettagliata descrizione geografica dell’isola. E se sull’isola in questione veniste accusati di omicidio? E’ esattamente quello che succede al protagonista del romanzo poliziesco, o come definito da Bruno Gambarotta, ospite dell’evento, un romanzo-romanzo, nel quale un pare di famiglia inizia una lunga fuga dopo essere stato incolpato di aver ucciso la moglie. E ancora: se con voi ci fosse vostra figlia di soli sei anni? Ed è proprio sulla figlia di sei anni del protagonista che si amplia la trama del libro. Una bambina che riesce da un giorno all’altro a cambiare il suo modo di essere ed il modo di vedere le cose. Passare da essere viziata a convivere con un padre dall’incerta situazione: vittima o assassino? Ed è proprio la figlia a fornirci una buona geografia dell’isola: un’isola vulcanica, sulla quale è difficile trovare rifugio, e che è abitata solo sulle coste.A tal proposito Gambarotta scherza: ” mi sarebbe piaciuto avere una mappa, una cartina dell’isola. Alla fine ho aperto Google. La geografia era così esatta che non sarebbe stato stupido che il libro venisse fornito di una cartina. Peccato che la casa editrice sia tirchia.” Una battuta, certo, ma un qualcosa di estremamente veritiero. Ma l’isola francese di Réunion non è certo l’unico luogo in cui l’autore ambienta i suoi romanzi. Altri scenari che accolgono i libri di Bussi sono Corsica e Normandia; la Corsica ispirata dal nonno originario dell’isola, la Normandia regione in cui abita l’autore. Tuttavia a cambiare non sono solo le location, ma anche i protagonisti: “i miei personaggi non sono mai gli stessi” afferma l’autore, “anche perchè o muoiono o esauriscono la loro storia”. L’autore, poi, chiosa dando spazio alle numerose domande del pubblico della Sala Blu del Salone del Libro, descrivendo come per lui debba comportarsi un’aspirante scrittore: un’egocentrismo positivo finalizzato ad avere più sicurezza in se stessi ed avere fierezza di ciò che si scrive.

Noi, invece, ci sentiamo di chiudere lasciandovi questa riflessione: se un’isola così piccola può racchiudere una vastità di etnie e religioni diverse, come affermato nel corso della conferenza, perchè il Mondo ancora non ci riesce?

 

Rebecca De Bortoli, Lorenzo Mollo.        Liceo Classico Vittorio Alfieri, Torino.