Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Così recita l’articolo 3 della nostra costituzione e forse non è un caso se, in materia di discriminazione, anche la nostra legge pensi subito al sesso. La differenza tra uomini e donne e la disuguaglianza che ne deriva è un obiettivo centrale per la nostra società e il mondo del lavoro, e si rivela così un tema scottante anche nell’ambiente politico.

E’ in questo contesto che si colloca l’incontro e il confronto tra Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e Luca Ricolfi, sociologo e professore di psicometria all’Università di Torino, moderato dalla scrittrice e giornalista Lidia Ravera, tenutosi oggi, 18 maggio 2017, al Salone Internazionale del Libro di Torino.

La domanda è questa: la politica è ancora un club maschile?

I pareri sono discordi. Sulla parità formale, raggiunta con fatica, tutti convengono, ma sulla situazione sostanziale non si trova un accordo.

Al giorno d’oggi, infatti, le donne sono presenti in politica. In Italia troviamo 5 ministre: Roberta Pinotti, Anna Finocchiaro, Maria Anna Madia, Beatrice Lorenzin e Valeria Fedeli, e due sindache: Chiara Appendino a Torino e Virginia Raggi a Roma. All’estero poi una donna, Angela Merkel, è cancelliera in Germania e un’altra, Elisabetta II, è regina del Regno Unito.

Ciò nonostante, il mondo della politica è ancora ritenuto da molti un club maschile. Sono tuttora presenti discriminazioni radicate nella mentalità degli uomini che non colgono i vantaggi che potrebbero derivare da una collaborazione tra i due sessi. Un maggiore confronto tra mentalità diverse potrebbe infatti rappresentare un valore aggiunto e una svolta nella realtà politica di ogni paese.

Dal dibattito è emerso che le donne e gli uomini sono effettivamente diversi: gli uni, con la loro visione unilaterale e ossessiva in ambito lavorativo, appaiono aggressivi e superbi; le altre, con una mentalità più trasversale, si presentano in modo più pacato e riflessivo, ma tendono spesso a sottovalutarsi.

La ministra Fedeli ha quindi concluso il suo intervento invitando tutte le donne a non vergognarsi mai di essere donna e ad essere consapevoli di poter rivestire un ruolo da protagoniste nella vita politica, sociale, professionale e familiare e a vivere tutto ciò con naturalezza e successo.

Giorgia Scarrone e Marinella Visentini

Liceo Vittorio Alfieri – Liceo Michelangelo Grigoletti