“Noi siamo figli di catastrofi, un eco primordiale di queste”. Attraverso queste parole Mario Tozzi, scrittore di “Paure fuori luogo” e divulgatore scientifico, è arrivato diretto al punto del suo libro: il cambiamento climatico e le conseguenze che questo può portare. Ma queste conseguenze da sole, secondo Tozzi, non possono causare gravi danni e sono anche prevedibili.
Ma allora perché siamo abituati a chiamarle tragedie? Perché noi abbiamo Paura di prendere coscienza di ciò che accade intorno a noi, costringendoci a fare delle rinunce? Per questo siamo il paese più arretrato d’Europa, che non è per nulla attento alle esigenze dell’ambiente?
“Non incorporiamo elementi di rischio”. Le catastrofi, per esempio i terremoti, sono paure collettive sbagliate. I disastri naturali non creano danni ma distruggono solo se l’uomo consapevolmente ci costruisce sopra.
Comparando l’Italia al Giappone, Tozzi ha notato come la prima sia impreparata di fronte a un fenomeno naturale. La disinformazione e l’ errata identificazione dell’evento sono la principale causa che Mario attribuisce ai danneggiamenti riscontrati. La cultura, secondo lo scrittore, è la più importante arma per sconfiggere l’ignoranza dietro la tragedia.
Siamo in grado di usarla?
Anna Di Garbo, Lisa Greghi, Liceo Ariosto Ferrara
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