Nell’incontro tenutosi presso la Sala Blu nel primo pomeriggio di venerdì, cinque ospiti che collaborano per Treccani hanno presentato l’opera omnia di Don Milani, contenuta in due volumi della collana I Meridiani di Mondadori: Alberto Melloni (moderatore, storico e studioso di storia del Cristianesimo), Enzo Bianchi (saggista e religioso), Sergio Tanzarella (docente universitario), Carlo Ossola (filologo e critico letterario) e Federico Ruozzi (membro di Fondazione per le scienze religiose).
L’opera contiene, tra le altre cose, circa 1100 lettere scritte dal controverso educatore durante la sua vita, di cui oltre un centinaio inedite. Queste lettere, soggette nel tempo ad un ampio lavoro di recupero in quanto avevano subito negli anni numerose manipolazioni, tagli o “abbellimenti”, erano spesso lettere improvvisate e quasi mai scritte a tavolino. Per questo motivo si è voluta mantenere nell’opera la loro forma originale, compresi gli errori di ortografia, facendo così emergere una nuova figura di Lorenzo Milani, più veritiera e meno mistificata. Di fatto, questo personaggio viene comunemente legato a slogan che lo sviliscono e lo semplificano poiché i suoi testi non vengono quasi mai collocati all’interno della sua biografia e del complesso storico che lo circondava. Per conoscerlo e comprenderlo meglio è necessario leggerlo e guardarlo nella sua complessità, cosa possibile grazie alle particolari lettere che la madre ha consegnato all’archivio pubblico dopo la sua morte negli anni ’70, invitando anche gli altri familiari e amici a fare lo stesso.
L’idea che si crea di Don Milani dalle lettere scambiate con la madre o dalle sue lettere giovanili è infatti quella di un ragazzo che aveva veemenza di sapere e apprendere e che cercava un mezzo per alimentare la sua sete di assoluto, che troverà poi nel Cristianesimo. Secondo Bianchi, infatti, Don Milani è testimone della vera cristianità, avendo egli dimostrato il suo amore e la sua speranza nei confronti del prossimo prendendosene cura anche tramite il suo metodo educativo; a tutto questo va però aggiunto il fatto che la sua memoria viene spesso sminuita e la sua figura rimane ancora oggi molto controversa a causa delle accuse che gli vennero mosse durante la sua vita da parte della Chiesa e della Repubblica.
Andrea Righi, Filippo Moratelli
Liceo Ariosto Ferrara
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.