Malgrado per lungo tempo sia sempre stato sottovalutato, da anni Stephen King si è imposto come uno dei maggiori nomi della letteratura pop e, nel dettaglio, horror. I suoi libri sono da tempo tradotti da Giovanni Arduino, intervenuto il 19 maggio al Salone del Libro in occasione della serie di eventi dedicati a dialoghi con traduttori di best-seller. L’incontro, strutturato sul modello di un’intervista reciproca ad Arduino ed alla sua editor Anna Pastore, si è lungamente concentrato sulla difficoltà riscontrata nell’adattamento tanto del registro linguistico utilizzato, quanto dei giochi di parole, rendendo spesso necessario sacrificare una delle due cose. Per essere onesti, l’intera ora del dialogo si potrebbe riassumere in quest’ultima frase; i due relatori si sono continuamente ripetuti, in una sorta di processo di autocommiserazione della fatica del proprio mestiere, trasmettendo scarsi contenuti al pubblico. Probabilmente unica nota positiva è stata l’improvvisa rottura della monotonia dell’incontro, data dallo squillo del cellulare di Arduino. Da appassionati di King, così come da partecipanti al Salone, non possiamo che considerarci amaramente delusi. Se Dio vuole, il fondo lo abbiamo toccato oggi pomeriggio.
Giovanni Sette, Piervittorio Milizia
Liceo Ludovico Ariosto, Ferrara
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