Si è svolto oggi il terzo incontro del progetto Anime Arabe, organizzato dalla giornalista Caridi Paola, unica italiana i cui libri sono stati tradotti in arabo ed inglese e dal professore statunitense LeVine Mark, studioso della questione israelo-palestinese, unico storico i cui libri vengono tradotti dall’inglese all’italiano. La donna ci ha parlato della sua esperienza dopo i 10 anni vissuti in Palestina e i tre in Egitto e delle varie discrepanze quotidianamente presenti fra Israele e Palestina, spesso trascurate dagli europei. LeVine ha fatto leva sulla costruzione del muro che c’è fra Israele e Palestina, il quale separa i due paesi che da anni sono in guerra, paragonandolo al muro di Berlino. Paola differenzia i due muri, se il muro di Berlino era una sorta di occhio fra Est e Ovest, in cui ognuno faceva vedere che c’era un altro modo (migliore) di vivere, il muro orientale non permette ai nemici di guardarsi negli occhi e di vedere nell’altro, se stesso. Infatti, riprendendo il tema del Salone, Paola parla di confini come linea di sguardi ma LeVine ribatte dando anche importanza alla concezione di tempo e non solo di spazio, poiché questo cambia durante gli anni. Entrambi convengono sul fatto che tutti debbano avere gli stessi diritti, che i confini vadano eliminati, e che la pace dipenda principalmente da noi cittadini del mondo. Dobbiamo imparare ad accettare il diverso ma pensando globalmente senza pregiudizi. Infine, nonostante l’autore abbia menzionato il suo libro intitolato “Israele e Palestina: la pace impossibile”, afferma che la pace sia sempre possibile. Una forte contraddizione. L’incontro ha avuto un riscontro positivo e gli studiosi sono stati apprezzati dal pubblico.

Cristina Marostica e Caterina Mazza

Liceo classico Vittorio Alfieri