Come mai gli autori italiani non propongono libri per ragazzi che affrontino il tema del cyberbullismo? Questo è l’interrogativo che ha posto la casa editrice Lapis a Luisa Mattia ed è proprio da quella domanda che parte l’idea del libro “Cosa saremo poi”, scritto in collaborazione con lo psicoanalista Luigi Ballerini, presentato oggi sabato 20 maggio al Salone del Libro di Torino.
La risposta è molto semplice: il tema è di grande attualità, e non è facile affrontarlo e rielaborarlo per un pubblico adolescente. Fortunatamente i due autori hanno molta esperienza con i giovani; a Luigi, in particolare, i ragazzi si rivolgono per chiedere aiuto, trovando in lui una figura adulta che li ascolti.
Il libro non narra solo la storia di un’adolescente vittima del cyberbullismo, che scoprirà una nuova se stessa dopo il tentativo di suicidio: l’obiettivo degli autori, infatti, è quello di raccontare il fenomeno nella sua interezza, concentrandosi anche sulle dinamiche e sulle persone che ruotano attorno alla protagonista.
Tutte le storie di cyberbullismo, infatti, iniziano allo stesso modo e portano spesso le vittime a compiere dei gesti estremi, ma la cosa più importante è anche chiedersi come sarà dopo la vita di quei ragazzi che si salvano. Gli autori hanno scelto di partire proprio da quel dopo, dal momento in cui, venuti a conoscenza del tentato suicidio della protagonista Lavinia, tutti coloro che fanno parte della sua vita sua devono fare i conti con la notizia e decidere come comportarsi da quel momento in poi.
Il caso raccontato, infatti, è uno di quelli fortunati, a differenza, ad esempio, di quello di Hannah Baker (protagonista di “Tredici Reasons Why”, una recente serie televisiva che tratta lo stesso tema, tratta dal romanzo “13” di Asher edito in Italia da Mondadori). Dopo il tentato suicidio, Lavinia ha la possibilità di riscoprire se stessa, di crescere, di uscire vincente dal buio e dalla confusione in cui l’avevano fatta cadere; tutto ciò grazie all’aiuto di figure adulte in cui riporre fiducia, che l’aiutano a ricostruire ciò che è accaduto, a capire cosa l’abbia spinta a cercare la morte.
Un altro aspetto che il libro vuole sottolineare è l’importanza del ruolo dei genitori: essi dovrebbero essere più presenti nella vita dei ragazzi, ma senza risultare oppressivi, lasciandoli liberi, instaurando un rapporto di maggiore fiducia reciproca e prestando maggiore attenzione ai dettagli. Troppo spesso, invece, gli adulti non si accorgono della solitudine dei ragazzi, o dei loro desideri, e li lasciano a loro stessi.
Aurora Fresia, Scuola media Caduti di Cefalonia
Sara Tavella, tutor Fuorilegge
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.