Lavorare senza essere pagati è un sacrificio che spesso fanno i giovani lavoratori, ma se invece di essere un sacrificio diventasse un ossessione, qualcosa che è necessario fare per dare un senso alle proprie giornate. Questo è l’argomento del libro Robledo di Daniele Zito di cui si è parlato dalle 11.30 del 20 maggio 2017 presso il Caffè letterario del Salone del libro di Torino.

I lavoratori sono chiamati spettri poiché sono la manifestazione dei malanni della società, infatti hanno il desiderio ossessivo di lavorare anche senza essere pagati poiché per loro il lavoro è una necessità. Il protagonista del libro è Robledo, un giornalista, che è il primo ad accorgersi che a lavoro sono presenti lavoratori non convenzionali. Egli è in un periodo difficile poiché non riesce a mettere insieme i tasselli della sua vita e ad adattare lavoro e vita privata. Scrive dunque un reportage sui ghostworkers per far conoscere ai suoi colleghi la situazione lavorativa e da quel momento tutti iniziano ad accorgersi di cosa sta succedendo. Il libro è dunque il racconto dell’ascesa e del declino del movimento dei lavoratori, nel libro però mancano corpi sociali che dovrebbero intercettare il disagio.

All’inizio del libro Robledo pensa che il mercato del lavoro sia contrastato dalle persone che lavorano gratuitamente, ma alla fine si rende conto che sono proprio loro che lo stabilizzano. Nel libro è presente il tema della passione, sfruttata dai datori di lavoro, i quali fanno leva sulle emozioni dei lavoratori che l’autore chiama artisti del digiuno. Lo scrittore conclude parlando di due aspetti che caratterizzano il libro: il rapporto dell’informatica con la scrittura e l’influenza di Roberto Bolaño i cui libri contengono spesso la figura del poeta, descritto pegr quello che è: un terrorista tradizionale che ribalta le cose consolidate. La differenza tra questa figura del poeta e quella dei suoi ghostworkers risiede nel fatto che i suoi personaggi non siano tradizionali.

Nicholas Indemini Tardy; Luca Lanfranco

Liceo classico Vittorio Alfieri