“Le foglie, quando non servono più a fare ombra, si staccano dagli alberi. Prima di toccare terra compiono tuttavia il viaggio più bello della loro vita. Con leggerezza.”  La vecchiaia è il viaggio che dobbiamo compiere prima della caduta. Con leggerezza.

Così Lidia Ravera introduce il suo libro: la storia di Costanza, una donna che decide di trasferirsi in un ex convento – dove ricrea una comune con alcuni dei compagni della sua giovinezza – e di trascorrervi la sua vecchiaia, il suo terzo tempo. Il terzo tempo, titolo del libro, è il tempo della comprensione: non perché si è saggi ma perché si riconosce ciò che è superfluo da ciò che è essenziale. Ed è anche un momento di pienezza e consapevolezza, poiché, se sei invecchiato bene, hai capito chi sei.

“Un romanzo sapientissimo” secondo Lella Costa che, presente all’incontro-insieme anche ad Elena Loewenthal-, ci ha trasportato tra le pagine del libro. Un libro che si riferisce ad una fascia di persone -la terza età- poco considerata dal mercato di libri e non solo. Ma, allo stesso tempo, un libro capace di parlare anche ai giovani e di insegnare loro a non avere paura della vecchiaia. Il terzo tempo infatti non toglie spazio ai giovani; il posto c’è per tutti. Quello che è importante è vivere le varie età della vita come un unico viaggio, senza lasciar spazio ai rimpianti ma guadando sempre avanti. Porsi verso il futuro nonostante il passato. Ricordandosi che il mondo può sempre essere cambiato, che “le didascalie le scriviamo noi.”

“L’ultimo tratto della vita è come una grande battaglia, se non hai mai smesso di combattere puoi continuare a divertirti.” E l’arma più importante è la curiosità: la curiosità mantiene in vita, è la passione per eccellenza, indipendentemente dall’età; con la curiosità si invecchia senza diventare vecchi.

Gaia Olocco e Gaia Pignata

Liceo classico Vittorio Alfieri