Crediamo di saperne abbastanza di vaccini? Sono davvero così nocivi come si dice?

È stato questo il tema principale dell’incontro di oggi pomeriggio nell’Arena Bookstock, tema che negli ultimi tempi è sempre più oggetto di critiche e perplessità. Quella della vaccinazione è una storia lunga – risalente addirittura al 1500 – con la pratica della variolizzazione, inventata da alcuni funzionari di corte cinesi che immunizzavano i figli dei reali e li proteggevano da eventuali epidemie di vaiolo. Questo virus, che nel corso degli anni ha causato milioni di vittime, ha portato all’invenzione dei vaccini: e grazie al medico britannico Jenner, che può essere considerato il padre dell’immunizzazione, si è arrivati nel 1979 a farlo scomparire dalla faccia della Terra.

Non è infatti un caso che l’aspettativa di vita degli italiani sia passata dai 39 anni nel 1920 agli 81 attuali e questo è stato possibile grazie ai vaccini; ogni anno la nostra speranza di vita aumenta di 3 mesi. Ma se questo quasi infallibile antidoto che ci protegge da tante malattie è così utile, perché oggi è messo in discussione da tante persone?

La risposta non è immediata e richiede anzi una buona preparazione scientifica e tanta capacità di discernimento. Nel mondo dei social tutto è vero e domina l’ignoranza che porta molte volte fuori strada; il DDT avrebbe, ad esempio, potuto evitare la morte di migliaia di esseri umani colpiti dalla malaria, malattia per cui non esiste ancora un vaccino, se la biologa Rachel Carson non avesse pubblicato un best seller (Silent Spring, edito nel 1962) in cui accusava questa sostanza di essere altamente cancerogena. Analogo discorso riguarda l’olio di palma, recentemente demonizzato per salvaguardare specifici interessi economici, ma in realtà un grasso innocuo al pari di tanti altri oli vegetali e superato solo dall’olio extra vergine d’oliva.

Per combattere epidemie evitabili, bisogna partire dall’educazione dei bambini. A questo proposito è stato scritto il libro Perché si dice trentatré?, della collana Teste Toste (Editoriale Scienza), presentato oggi da Andrea Zalone e scritto da Federico Taddei e Andrea Grignolio.

In conclusione – come ha ricordato l’immunologa Antonella Viola – non fidiamoci della scienza, fidiamoci dei fatti.

Martina Casale, SMS Caduti di Cefalonia                                                                                                                                                                                                                                                                                       Alan Poggio, tutor Fuorilegge, Liceo linguistico Marie Curie