Il 57% degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno, gran parte dei ragazzi arrivati alla maggiore età non hanno mai letto un libro, visitato una mostra o visto un film al cinema, la maggioranza delle persone in Italia ha meno di cinquanta libri in casa. In un contesto di questo tipo, qual è lo scopo di un inserto settimanale come Tuttolibri che si preoccupa di portare la critica e la chiacchiera letteraria ad un pubblico che con la lettura non sembra avere un buon rapporto?
Ce lo spiegano Bruno Ventavoli, direttore di Tuttolibri, con Giuseppe Culicchia, Giorgio Fontana e Christian Raimo, collaboratori dell’inserto: il quotidiano La Stampa si ripropone di portare ad un pubblico più ampio di lettori il piacere della lettura e la passione dei libri.
“Ci sentiamo quasi in dovere” dice Fontana, “come giornalisti che si rivolgono ad un pubblico variegato e poliedrico, di fornire un supplemento culturale e spingere più gente possibile alla lettura: in questo modo dobbiamo cercare di essere il più possibile comprensibili ma anche utilizzare un registro adatto ai lettori più colti, che comprendono i collegamenti tra gli argomenti.”
“Un inserto come Tuttolibri in un contesto simile è a maggior ragione fondamentale” aggiunge Raimo, professore di storia e filosofia in un liceo, “in quanto ha principalmente una funzione pedagogica; i libri hanno da sempre fatto la storia dell’umanità, ed è importante che continuino a farla.”
Compito di un giornale è quello di informare, in particolare quello di Tuttolibri è quello di far conoscere la lettura e alimentarla. “Cerchiamo di far capire alle persone che la lettura è una cosa magnifica, strumento di pensiero e immaginazione” conclude Ventavoli.
“La modernità ci condanna a stare soli avendo paura della solitudine, la lettura invece ci aiuta ad affrontarla.”
Sara Verhovez, Chiara Sanvincenti
Liceo Classico Vittorio Alfieri
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.