21 maggio 2017, nello spazio eventi del Salone del Libro, si è tenuto un incontro diretto dal relatore Christian Uva, per presentare il nuovo libro scritto dal giornalista Marco Olivieri e dalla professoressa Anna Paparcone:” Marco Tullio Giordana. Una poetica civile in forma di cinema”. L’argomento del libro è la storia cinematografica del regista Marco Tullio Giordana, che oggi si è potuto raccontare in prima persona ai suoi lettori. Il libro è strutturato in modo che ogni capitolo sia dedicato o ad un suo film oppure ai vari personaggi del cinema che lo hanno maggiormente influenzato e particolarmente ispirato, come Bernardo Bertolucci, Francesco Rosi, il giapponese Yasujirō Ozu e soprattutto della leggenda Pier Paolo Pasolini. Fra i suoi film più citati durante la conferenza vi sono:”Sangue Pazzo”,suo preferito nonostante il poco successo, “Romanzo di una strage” e “Quando sei nato non puoi più nasconderti”. Quest’ultimo è  il suo più famoso e parla di uno dei temi attuali più discussi: i migranti, il nostro rapporto con questi, l’accoglienza e l’abbandono.

Giordana ci spiega anche i motivi per i quali ha iniziato questo lavoro, spinto dall’amore per i grandi film. Da giovane infatti voleva fare il pittore per soddisfare il suo desiderio di interpretare la realtà senza l’utilizzo del logòs (discorso), successivamente però ha trovato la sua professione, stando alle sue parole, “laddove il gruppo con cui lavori e il denaro sono molto importanti.”  Rispondendo alla domanda di Uva su Pasolini, il regista afferma che è stata una figura controversa, irritante e destabilizzante, ma forse proprio per questo tanto creativa. Grandissima è la sua stima per Pasolini, che egli considera l’emblema della libertà, un maestro sia di cinema che di poesia.

Caterina Mazza e Marta Olivetti

Liceo classico Vittorio Alfieri