Fra i tetti e i giardini di una città non molto lontana da qui vivono due giovani gatti. Uno fragile e timido, l’altro duro e sfacciato. Uno il perdente, l’altro l’eroe. È così che si diverte il gatto più grosso: prendendosi gioco di quello più piccolo. Una vita da duro e una vita dura da vivere.

Questa è la trama del libro illustrato “Dura la vita da duro” (Coccole Books), scritto da Daniela Valente. Ma questa non è solo una storia per bambini, una vicenda chiusa all’interno di un libro. No, questa è purtroppo la realtà di molti adolescenti costretti ogni giorno a scontrarsi con i bulli, con coloro che credono essere più forti prendendosi gioco degli altri.

Ma bullo è solo chi arriva a compiere gesti violenti per umiliare gli altri? Il laboratorio è partito proprio da questa domanda. Prendendo spunto dal suo libro, Daniela ha chiesto ai bambini  di pensare a una volta in cui sono stati buoni e docili come un giovane micio giocherellone, e a un’occasione in cui si sono arrabbiati e magari hanno fatto del male a qualcuno, “graffiandolo” con i loro artigli. C’è chi è stato bravo quando ha detto alla mamma che sarebbe andato con lei a vedere il Giro d’Italia, anche se avrebbe preferito rimanere a casa a guardare la televisione, o chi si è offerto di pulire il bagno, ma c’è anche chi è stato cattivo facendo i capricci per mangiare il gelato.

Dopo aver condiviso con gli altri le proprie esperienze, i bambini sono stati invitati a disegnarle utilizzando soprattutto i colori per esprimere al meglio le loro emozioni. I colori più cupi come il nero e il blu, ma anche i più accesi come il rosso, sono stati utilizzati per rappresentare le scene in cui i bimbi sono stati i bulli, mentre i colori più tenui come il rosa, il verde o l’arancione sono stati usati per quelle in cui si sentivano più docili e bravi.

E tu se mai stato un bullo?

Eleonora Mantovani, tutor Fuorilegge