“Lasciarsi andare”: così Susanna Basso, traduttrice e docente di letteratura inglese al Liceo Classico “Massimo d’Azeglio” di Torino, ha definito la sua idea di traduzione.

Durante l’incontro tenutosi oggi al Salone Internazionale del Libro di Torino la traduttrice ha presentato le domande più frequenti che le vengono rivolte dandovi una risposta dettagliata e profonda, alleggerita da affermazioni sagaci. Si è soffermata in particolare su quella più frequente: “Qual è il suo metodo per tradurre?”. Ad essa ha risposto dicendo di non possedere un metodo universale per tradurre, ma che sia stato il mondo attorno a lei ad ispirarla e guidarla nella traduzione: non ritiene quindi di poter dare alcun tipo di consiglio che possa essere “senza scadenza”, ovvero applicabile a lungo termine. La traduzione, aggiunge, è sempre migliorabile e termina solo nel momento in cui si è obbligati a consegnarla all’editore.

Sostiene che il segno che lasciano i traduttori è lo scrivere sul campo di una scrittura altrui e termina affermando che il suo modo di tradurre è emozionandosi, ridendo e anche disperandosi “lasciandosi dondolare sul testo”.

Giulia Ambrosini, Giulia Boffa

Liceo classico Vittorio Alfieri