“Fango, sangue, merda”. Con questa frase, si apre la conferenza condotta da Flavio Gregori, incentrata sui libri “Uomini contro” e “Teatri di guerra”, a cura di Alice Bonandini, Marco Fucecchi e Fabrizio Borin.
Il dialogo si è sviluppato intorno ad alcune parole-chiave presenti nei testi, poi analizzate e approfondite dai singoli scrittori.
Molto interessante è stato l’intervento di Fabrizio Borin, esperto grecista e docente universitario, che ha sottolineato l’ambiguità presente nella parola eroe, considerato simbolo della natura umana dai greci, in quanto incarnava le contraddizioni e le problematicità dell’animo umano, mentre al giorno d’oggi viene associato a un ideale di forza e coraggio.
Coinvolgente è stato l’elogio finale alla poesia, essenza vitale di cui ognuno di noi ha bisogno per crescere e per entrare in contatto col proprio mondo interiore, dandoci modo di fissare sulla carta pensieri ed emozioni da poter condividere con gli altri: “senza strumenti, riga dopo riga, tastando, scrivo i miei versi nella penombra, così come vivo”, Miklòs Radnòti.
Elisa Ferro, Filippo Beccherle.
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