Come spiegato oggi durante la conferenza tenuta a Palazzo Montereale da Mario Baudino, Roberto Bertinetti e Gian Mario Villalta, lo pseudonimo e l’anonimo sono presenti per la prima volta in Europa nel 1600, ma continuano ad essere utilizzati anche oggi.

Una tra le maggiori scrittrici anonime è sicuramente Jane Austen, grande modello per tutte le autrici e le donne dell’800, che era famosa per la capacità di ritrarre perfettamente tutto ciò che i suoi occhi vedevano, ma non era in grado di descivere le emozioni.

Era figlia di un ecclesiastico, quindi frequentava a casa le lezioni private del padre: questo fa sì che sin da piccola, anche grazie alla ricchissima biblioteca familiare, coltivi una grande passione per la scrittura. Così nell’adolescenza abbozza i suoi primi tre romanzi, tra cui il celeberrimo Orgoglio e pregiudizio, ed altri grandi titoli. Suo padre colpito dalla sua straordinaria e precoce bravura, si reca da un editore londinese con i manoscritti della figlia con la certezza della loro pubblicazione, ma questo li rifiuta senza neanche leggerli, poiché sono scritti da una donna, e di conseguenza non degni di stima. Passati alcuni anni, dopo aver ripreso consapevolezza delle proprie doti letterarie in seguito alla precedente delusione, pubblica il suo primo romanzo Ragione e sentimento, utilizzando uno pseudonimo che poi utilizzerà anche nei suoi romanzi successivi. I suoi scritti. parlano sempre di amore, ma la loro particolarità è l’essere caratterizzati da una grande innovazione e dall’introduzione di concetti inaccettabili e impensabili all’interno della società del tempo.

Lo pseudonimo o anche l’anonimo, nel corso della storia sono stati usati più spesso dalle donne, ma anche dagli uomini come scudo da una società ancora troppo chiusa e retrograda. Nel passato  era utilizzato in ambito professionale, mentre ora si può trovare anche nei nickname usati nei social network. Inoltre c’è stato un grosso cambiamento tra ciò che il nome e lo pseudonimo rappresentano singolarmente e insieme: mentre oggi si permeano e si accettano entrambi, nel passato vi era una netta differenza.

        Michelle Roveda, Liceo Alfieri e  Chiara Forner, Liceo Grigoletti