“Senza la storia saremmo polvere”. Così lo storico Emilio Gentile inizia la presentazione del suo libro “Il capo e la folla”, nella conferenza mediata da Stefano Bortolus.
L’autore ripercorre la storia della democrazia, a partire dalla δημοκρατία nella Grecia di Pericle, fino ai totalitarismi del ventesimo secolo, quali Leninismo, Stalinismo e Nazismo.
Molto interessante è stata la spiegazione dello sviluppo politico della democrazia negli ultimi due secoli. Emblematica la rivoluzione americana, guidata dai padri fondatori, come George Washington, che attribuì la sovranità al popolo, sancendo l’uguaglianza di tutti i cittadini, sebbene, favorendo la schiavitù, manifestasse caratteri contrastanti; altrettanto incisiva la rivoluzione francese, le cui protagoniste per inciso furono le donne, durante la quale il popolo, dopo aver conquistato il diritto di votare i propri capi, consegnò il potere nelle mani di un solo uomo (Napoleone Bonaparte), segnando così il decadimento, per l’ennesima volta, della democrazia.
Illuminante, è stato il discorso riguardante i totalitarismi. Ha colpito la tesi stante la quale sebbene le coalizioni politiche al potere si autoproclamassero “governi del popolo”, sfociassero tutte in dittature personali, fino all’idolatria del capo prescelto, come nel caso di Lenin e Mussolini.
La storia, dunque, ci insegna che “la politica la fanno i capi che hanno la capacita di guidare le masse”-Gustave Le Bon.
-Filippo Beccherle, Elisa Ferro
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