“Ma quanto è difficile essere umani?”

Eccoci ancora una volta a quella domanda che Francesco Stoppa e Lorella Zanardo ci ricordano fare da sfondo alla nostra esistenza. Francesco Stoppa, analista e autore Pordenonese, e Lorella Zanardo, scrittrice e attivista impegnata nella lotta per i diritti delle donne, discutono con il loro pubblico su quanto sia difficile divenire esseri umani e diverso essere donne ed essere uomini, su quanto sia importante che la convivenza con il proprio corpo diventi rispetto, su come ogni forma d’amore sia un patto fondato sul riconoscimento della libertà dell’altro e della sua insostenibile umanità, delle sue fragilità. Il nuovo libro di Francesco, La costola perduta (editore Vita e pensiero), parla proprio di questo: della donna che è la costola che rende l’uomo mancante, innalzata e ingabbiata per la sua capacità di intraprendere relazioni vitali con tutto ciò che la circonda; della donna che deve conquistarsi un’identità che la distingua dalla madre e che l’uomo invece già possiede; di una donna che diventa complice della violenza perché spera di veder affiorare da quei gesti il padre seduttore ed affettuoso che non ha mai avuto, che non l’ha mai fatta sentire amata, che non l’ha mai fatta sentire donna.

Di fronte ad una violenza così misera, ingiusta ed ingiustificata, non è la donna a dover cambiare, a dover perdere quelle qualità che la rendono unica, ma è l’uomo a dover imparare un amore che non sia possesso, un amore che sia il bene di donarsi e lasciarsi donare; un amore come viene, a cui non si arrivi preparati, ma “a mani vuote”.

Costanza Luisoni e Teresa Fassetta

Liceo Alfieri (Torino) e liceo Grigoletti (Pordenone)