David Leavitt, scrittore e giornalista statunitense, conosce Ottavio Cappellani per puro caso, quando la capo redattrice del New York Times gli chiede di recensire il suo libro Sicilian Tragedi, edito nel 2006 da Mondadori. Ottavio Cappellani, che nel 2017 ha ripreso le trame del 2006, pubblicando Sicilian comedi in collaborazione con la casa editrice SEM, è un autore e sceneggiatore italiano che si definisce appartenere alla corrente barocca della letteratura, barocca come la sua Sicilia, terra di orrori e meraviglie. “Wacky” è il termine che usa invece David per dipingere questo autore e le sue storie, che sono sì bizzarre e stravaganti, ma che alla fine “spezzano il cuore”. Perché è questo che rende speciale la letteratura di Ottavio Cappellani: la sua leggerezza, la consapevolezza che anche (e soprattutto) in periodi critici, la commedia ha un potere salvifico, riesce a sciogliere ogni tragedia.
In una mondo della cultura che tende a far coincidere la leggerezza con l’assenza di serietà, dobbiamo invece dimostrare alla nostra società che l’intelligenza è la capacità di adattarsi ai cambiamenti, e di essere aperti e sereni di fronte alle novità.
Costanza Luisoni e Teresa Fassetta,
Liceo Alfieri (Torino) e Liceo Grigoletti (Pordenone)
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