Che cos’è il gender gap? Come è meglio misurarlo? Come influenza le altre disuguaglianze nella società? A queste domande hanno voluto rispondere Catherine André, giornalista di Alternative Economiques, Chiara Saraceno, sociologa, Giulia Zacchia, dell’ Università Sapienza di Roma, Linda Laura Sabbadini, statistica sociale, nel dibattito moderato dalla giornalista Roberta Carlini.

La disuguglianza di genere è strettamente legata ad altri tipi di disparità, a volte ne è causa, a volte conseguenza. È assai più accentuata nei paesi dove è già presente una disuguglianza territoriale, ad esempio tra Nord e Sud Italia. Le esperte affermano, però, che la diminuzione del gap negli ultimi anni è in realtà apparente in quanto è dovuta al crollo dell’occupazione maschile e non ad un effettivo incremento di quella femminile.

Importante è sottolineare il concetto di equità piuttosto che quello di eguaglianza, per tenere conto delle differenze di ognuno. Altro pilastro fondamentale per raggiungere una parità è ridistribuire il lavoro a casa non retribuito in quanto questo permetterebbe alle donne di lavorare di più e allo stesso tempo creerebbe l’aumento della Domanda. D’altra parte permetterebbe agli uomini di essere più partecipi nella crescita dei figli.

Paesi come la Svezia hanno migliorato la propria situazione introducendo il congedo parentale anche per i padri, che hanno accolto questo cambiamento nella loro vita.

Nell’incontro si è accennato anche al rapporto tra la disponibilità di risorse, il successo che una donna ottiene nel mondo del lavoro e la violenza che viene rivolta verso di lei.

Beatrice Diana, Liceo Alfieri di Torino

Esther Dall’Olio, Liceo Ariosto Ferrara