“Oggi alcuni ambientalisti bianchi sembrano pensare che se un luogo viene dichiarato selvaggio nessuno ha più il diritto di abitarlo a causa della sua fragilità. Così hanno recintato la nostra valle recintando forse anche noi stessi”.E’ questo il messaggio che Parnab Doley, Fiore Longo e John Vidal hanno voluto trasmettere durante la conferenza tenutasi nella sala estense di Ferrara il 30 settembre dal titolo “Si salvi chi può”. In questi ultimi anni si sono incrinati sempre di più gli equilibri tra la conservazione ambientale e i diritti dei popoli indigeni. Essi sono erroneamente considerati “selvaggi”, anche se le terre da loro possedute sono state gestite per millenni.
L’allontanamento forzato di queste popolazioni dai loro territori d’origine può tuttavia causare la distruzione degli indigeni stessi e degli ambienti che essi hanno plasmato e salvaguardato per generazioni. A questi popoli infatti l’allontanamento dalle loro terre causa spesso una perdita dell’autosufficienza, costringendoli a vivere di elemosina, e anche il territorio soffre perché il bracconaggio, lo sfruttamento eccessivo delle risorse e gli incendi aumentano di pari passo con il turismo.
Survival, proprio per intervenire su questo problema, ha ideato la campagna: “Parks Need People”. Il principale obiettivo che si pone è trovare una mediazione fra le due controparti mirando soprattutto alla rimozione della legge sbaraglialista, che consente alle guardie forestali di sparare a vista a chiunque sia sospettato di bracconaggio vicino ai confini della riserva del Casiranga.
Lisa Greghi, Liceo classico Ludovico Ariosto, Ferrara
Eva Canigiula, Liceo classico Vittorio Alfieri, Torino
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