Letture, intervista, rappresentazione teatrale: c’è stato tutto questo nell’incontro del 12 aprile organizzato dal Liceo Classico Ariosto di Ferrara in collaborazione con il Liceo Scientifico  Roiti. Ospite d’onore la vincitrice del premio Campiello 2017  “L’Arminuta”: Donatella Di Pietrantonio

L’autrice, dentista  pediatrica di professione, ha sempre avuto un debole per l’italiano e la scrittura concentrata sul tema della maternità che  deriva da una sua ricerca personale della figura di madre. Anche il suo libro di esordio “Mia madre è un fiume” del 2011  tratta il tema della maternità, come l’Arminuta.

Donatella in questo libro analizza quale peso ha la mancanza della figura materna nella vita di una ragazzina. Il romanzo racconta infatti la restituzione di una bambina alla sua vera famiglia, dopo che ha passato 13 anni insieme alla “zia” Adalgisa, pensando che fosse la sua vera madre. Questo ritorno alle origini, per la protagonista, non è un vero ritornare a qualcosa, ma piuttosto un precipitare in un baratro oscuro, del quale si attribuisce la colpa. Da quel momento lei non è più capace di pronunciare le parole “mamma” e “papà”, non riuscendo ad identificare i suoi veri genitori come tali.

La sua famiglia naturale appartiene alla categoria dei “vinti”, che provengono da un contesto povero e poco istruito, dove vi è un atteggiamento più duro nei confronti delle figlie femmine, forse dovuto al fatto di doverle preparare a sopportare una vita più difficile rispetto ai maschi. Le ragazze devono imparare presto ad essere adulte, come Adriana, la sorella della protagonista: di giorno è costretta ad occupare il ruolo di madre, di notte regredisce fino a una fase di bambina piccola.

L’Arminuta, ovvero la restituita, una volta ritornata dalla sua vera famiglia, cerca di ritrovare i contatti con Adalgisa, ma lei la evita. Adalgisa ha sempre avuto bisogno di sentirsi completa, tanto che, quando vede per la prima volta l’Arminuta, non potendo avere figli, decide che deve averla. Ha un carattere apparentemente dominante, per cui  delega al marito il compito di prenderla e restituirla, come se si trattasse di un pacco postale. La sua “forza” viene però messa in crisi dal suo nuovo compagno: Guido (io), dal quale ha un figlio, causa della restituzione dell’Arminuta. Donatella di Pietrantonio ha ragionato molto sul personaggio di Adalgisa, affermando come, affiancandola ad un uomo opprimente come Guido, l’abbia potuta in parte salvare, dopo che era apparsa come un mostro senza cuore. Il vero artefice dell’allontanamento della protagonista risulta Guido.

Durante l’arco della narrazione i ruoli di Adalgisa e della madre naturale si invertono:  la prima infatti diventa la “Madre”, la figura esterna, mentre la seconda diventa la “Mamma”, nonostante l’avvicinamento sia lento e doloroso. A fare da sfondo all’intera storia, come inseparabile compagno di viaggio, vi è il mare: all’inizio simbolo dei ricordi della vita precedente della protagonista, alla fine rappresenta la purificazione dell’Arminuta e Adriana, come traguardo verso la vita adulta.

Greghi Lisa e  Meneghini Sara

4 Q – Liceo Ariosto Ferrara

Disegno realizzato da Angelica Signorino e Marcello Carandina – 3 O Liceo Scientifico Roiti