Il Liceo L. Ariosto di Ferrara, il 5 aprile, ha ospitato Davide Grasso, autore di Hevalen, dove narra il motivo per il quale è andato a combattere l’Isis in Siria.

Prima di iniziare, Davide scruta l’atrio affollato da giovani studenti e pazientemente aspetta che gli “aprano le porte” della loro attenzione. È educato questo ospite, perché il suo animo è colorato dai valori delle terre dorate, quelle curde. Inizia così l’incontro con Davide, mentre con una mano indica la mappa delle zone intaccate dall’Isis, il suo cuore si rivolge ai ragazzi che lo ascoltano, colmi di curiosità. La parte est della Siria è occupata dai terroristi, quella a nord-est dalla milizia curda, la zona restante dall’esercito islamico. Davide, vestito di coraggio e con in gola il grido della resistenza, si è affiancato alle Ypg, le Unità di protezione popolare, che si battono per una società basata sulla libertà religiosa e la centralità delle donne. E mentre esplorava quelle terre misteriose che odoravano di eterno e di morte, si è ritrovato con un fucile in braccio, un nemico da combattere ed un territorio da proteggere, a costo della vita. Davide ci spiega che alla resistenza curda prendono parte impavidi guerrieri, uomini e donne che difendono la loro terra; ci parla dei loro valori e delle loro tradizioni. In particolare, si sofferma sulle donne, che sono gli angeli della salvezza, perchè con un’ala proteggono la propria famiglia e con l’altra difendono la propria dignità. Gestiscono la politica, combattono il nemico, sono rispettate e hanno gli stessi diritti degli uomini. Davide, ci  invita a riflettere sulla condizione della donna in occidente poiché, spesso, proprio qui si ritrova a subire ingiustizie.

Un altro tema sollevato è stata l’amicizia, Hevalen, che come un prato fiorito fa da sfondo alla resistenza. Lo scrittore la definisce, nel suo libro, come un rapporto comune ed universale da non vivere in modo “capitalista”, cioè selettivo. Nell’incontro Davide sollecita il giovane pubblico a non farsi manipolare dai mass media che gestiscono le notizie in modo inesatto e tendenzioso; in particolare Facebook, che censura le verità e ipnotizza le nostre menti.

E tra esperienze condivise ed emozioni vissute, il tempo si è quasi fermato in quel fiume di parole; l’atmosfera attorno si è intrisa di forti sentimenti e profonde consapevolezze.

Così come una miccia che fa esplodere una bomba, Davide ha colorato le pareti dell’Ariosto di verità che trasudavano di giustizia, malinconia e tanta compassione.

Benedetta Crivellaro 4 O, Liceo Ariosto Ferrara