Cos’è il femminismo?
La maggior parte delle persone è convinta di saper rispondere a una domanda simile. Chi non ne sarebbe in grado, del resto? Eppure, ancora oggi, ci si sbaglia, ci si confonde e si continua a ignorare la vastità di significati che il termine femminismo può assumere. Non si tratta soltanto di un problema sociale, o di una “differenza di diritti”, o dei “femminicidi” che spuntano sempre più spesso sui giornali, un po’ con la stessa frequenza dei fiori in primavera. All’apparenza il femminismo pare un tema caro a chiunque, in fase di miglioramento, importante da sostenere e diffondere. Allora perché la superbia ci acceca? Come mai il pregiudizio ci limita? In effetti, basta un semplice clic per scoprire che femminismo e maschilismo non sono uno il contrario dell’altro, che pubblicità e pornografia sono caricate di messaggi discriminatori a cui non si presta la giusta attenzione, che il femminismo non riguarda esclusivamente le donne, né alcune categorie di donne, bensì si affianca all’intersezionalità.
Cos’è dunque il body-shaming? E lo slut-shaming?
Cosa significa sessualizzare una donna? E che valore assumono le aspettative di genere?
Il Salone del Libro s’impegna a realizzare (di nuovo) una sezione dedicata al pensiero femminile, Solo noi stesse, curata da Loredana Lipperini e Valeria Parrella. Il progetto partirà giovedì 10 maggio con la presentazione del libro “Tango rosso” di Maria Antonietta Macciocu e si concluderà lunedì 14 maggio con l’intervista a Cristina Comencini e Donatella Di Pietrantonio. Verranno proposti numerosi romanzi, come “Il libro della vagina. Meraviglie e misteri del sesso femminile” (Nina Brochmann, Ellen Støkken Dahl), “Perché non sono femminista” (Jessa Crispin), “Una fratellanza inquieta: donne e uomini di oggi” (Nadia Fusini) e infine “La violenza contro le donne nella storia” (Simona Feci, Laura Schettini.) Ma non solo. Numerosi saranno anche gli incontri con autrici italiane e straniere, tra le quali Alice Sebold, Concita De Gregorio, Dacia Maraini, Serena Dandini, e lo scrittore Nicola Attadio. Non mancheranno dibattiti, dialoghi, letture a tema, approfondimenti e omaggi, ricordando la rivoluzione del #metoo. Un programma denso di riflessioni, che vuole lanciare un messaggio di speranza e di promozione della cultura, perché forse il saggio Harlan Jay Ellison aveva ragione: non abbiamo diritto alla nostra opinione, abbiamo diritto a un’opinione informata.
Francesca Bandiera, 4X, Liceo Ariosto di Ferrara
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