Mister Napoleone come mister Allegri, tra tattica e strategia per dare vita ad uno nuovo sport: il calcio, che per Luigi Garlando è “un linguaggio universale che insegna a costruire insieme, non a mettersi in mostra”. L’autore spiega che la scintilla da cui scaturisce il romanzo (Piemme) è un passo della biografia di Napoleone scritta da Dumas, dove si racconta della morte di undici cadetti durante una simulazione di battaglia pensata da Napoleone per conquistare una ragazza. Nell’esilio “all’inferno” di Sant’Elena, l’imperatore prova a vincere i propri rimorsi grazie allo sport: non cerca più vendetta, ma, attraverso il calcio, scopre il valore della pace. Nel libro c’è un continuo paragone tra questo sport e la sua vita; ne emerge un pensiero pacifico perché il calcio è inteso come palestra di legalità che i ragazzi hanno a disposizione, ma anche perché educa al rispetto delle regole e delle persone. Infine, a differenza della guerra, il calcio non lascia vittime e ferite.
Unendo storia e fantasia, l’autore presenta un Napoleone trionfante contro la formazione inglese proprio nel giorno dell’anniversario della battaglia di Waterloo che un anno prima i Francesi avevano perso. Ma il vero protagonista del libro è Emanuele, un ragazzo che nutre verso il generale una grande stima. Infatti, insieme all’amico Amani guida le rappresentazioni delle battaglie di Napoleone con un esercito di granchi vivendo numerose avventure.
“L’istinto primitivo della guerra è spazzato via dall’amore e dallo sport”. Il libro è stato presentato da Garlando, che ha risposto a numerose domande, spiegando che per lui scrivere è bello come giocare alla play station nel proprio tempo libero.
Alla fine dell’ incontro ha fornito ai lettori la risposta alla domanda che compare sulla copertina del libro: “Siamo nati per la guerra o per il gioco?” . “Sicuramente per il gioco e non per la guerra, infatti lo sport aiuta a superare sé stessi e il proprio avversario nel rispetto delle regole e di un patto comune”.
Sara Comune e Gabriele Dormelandi – Scuola Media “Peyron”
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