Quando si parla di carcere è facile pensare a violenza, soprusi, sofferenza, solitudine, eppure, oggi, con il premio “Goliarda Sapienza”, il carcere ha mostrato il suo volto più bello. Sessanta detenuti, tra uomini e donne, hanno partecipato a un laboratorio di scrittura creativa aiutati, nella stesura dei loro racconti, da importanti scrittori contemporanei. Le lezioni si sono svolte in formato digitale a eccezione degli incontri con lo scrittore Erri De Luca, che si è recato in carcere per poter avere un contatto diretto con i partecipanti. A seguito della stesura dei racconti una giuria d’eccellenza ha selezionato i 15 finalisti; la vittoria è stata decretata in accordo con le votazioni degli studenti e della piattaforma Vatican News. Tra i giurati presenti Elio Pecora, Erri De Luca, Dacia Maraini e Paolo Corrias.
Quest’anno per la prima volta non solo la scrittura è stata preceduta da un laboratorio, ma la premiazione è avvenuta in un luogo simbolo della cultura: il salone del libro di Torino. L’eccezionalità di questo evento non viene però dal luogo in cui si è svolta la premiazione, ma dai volti gioiosi e soddisfatti dei partecipanti che hanno avuto la possibilità di trascorrere una giornata fuori dal carcere. Come conclusione del progetto i brani finalisti sono stati raccolti nel volume Avrei voluto un’altra vita curato da Antonella Bolelli Ferrera, ideatrice del premio ormai giunto alla settima edizione.
La premiazione di giovedì 10 maggio inizia dai premi speciali, in particolare del brano che ha ispirato il titolo della raccolta, cioè Avrei voluto un’altra vita di Giosuele Ventrice, premiato dal vincitore della scorsa edizione Michele Maggio.
Il migliore racconto femminile è stato consegnato al brano Ti ho ucciso di Patrizia Durantini da Federico Ragno, due volte vincitore della categoria riservata ai minorenni. Quindi è premiato il vincitore del premio Vatican News, il brano “Cose che capitano a Palermo” di Salvatore Torre, che purtroppo non ha potuto prendere parte alla premiazione. Infine è conferito il premio Goliarda Sapienza al miglior racconto, Sette pazzi di Eugenio Deotta, in arte Edmond, a premiare è la madrina Dacia Maraini. Eugenio dedica la vittoria a sua sorella, a sua madre e agli amici, annunciando che donerà circa metà della vincita a scopo benefico e sociale.

Elisa Amenta, Ilaria Brandi, Filippo Cappelli,

Martina Catani, Rebecca Mondaini, Marta Mulazzani,

Beatrice Pruccoli, Rosa Righetti, Jasleen Singh,

Aurora Zamagni