Nella Sala Gialla oggi alle ore 14 si è tenuto l’incontro con Alessandro D’Avenia che ha presentato il suo ultimo libro.

“Ogni storia è una storia d’amore” e come iniziano tutti i racconti che ci hanno accompagnati fin da bambini?

“C’era una volta”: questa breve e così scontata frase che ci accompagna dalla nostra infanzia è in realtà la sintesi della vita umana: inizia con un avverbio di luogo, che esprime la nostra pretesa di spazio e di presenza, il verbo all’imperfetto è alla continua ricerca di perfezione, quella grande promessa che ci è stata fatta e che solo noi, ogni giorno possiamo tentare di raggiungere.
La parola volta ci colloca in un tempo lontano dal nostro ed è la chiave che ci apre la porta verso il volto dell’altro, quel volto in cui e’ racchiusa la vera realtà.
Tutto ruota attorno all’importanza di guardarsi davvero senza nascondersi, di non smettere di stupirsi davanti alla stessa volta del cielo che ci accompagna durante la navigazione della nostra vita che è viaggio e meta allo stesso tempo, ma che può diventare naufragio.
E cos’è che ci può salvare da questo?
È l’amore il senso dell’esistenza, ciò che ci rivela per quello che siamo, che ci rende le persone più coraggiose al mondo e ci insegna a vivere da protagonisti la nostra vita.

Questi 36 racconti di cui D’Avenia scrive sono scanditi da soste che ricostruiscono il mito di Orfeo e Euridice.
Nella decima sosta, la sopravvivenza, si ricorda l’amore di Leopardi per Fanny e si legge “nelle loro parole tutto corrisponde alla perfezione: prendere e allontanare, essere presi ed essere allontanati.”
L’illusione dell’amore è meraviglioso, si sa che la meraviglia è l’inizio della conoscenza (…) l’incanto d’amore genera la tua maschera Fanny e catalizza l’ispirazione di alcuni Canti”.
Il nostro cuore agitato sente sempre una grande mancanza ed è a quella che D’Avenia scrive.

Conti Chiara, Delucca Martina