Questa mattina le lezioni di musica e di storia dell’ arte non si sono tenute tra i banchi di scuola, ma nell’arena BookStock del Salone del Libro di Torino. A tenere la lezione due professori d’eccezione: il grafico e designer Riccardo Falcinelli e il compositore e pianista Carlo Boccadoro.
Ad ascoltarli c’erano ragazzi delle scuole medie e superiori che probabilmente spesso si chiedono perché studiare i diversi ambiti dell’arte. Falcinelli é il primo a rispondere raccontando che giá da 40 000 anni l’uomo si occupa dell’arte sentendo la necessitá di rappresentare ció che vede pur non essendo un qualcosa che risolve un problema pratico. E allora perché? Il professore sostiene che l’arte non é rappresentazione della realtá cosí come la vediamo, ma é una rielaborazione di essa secondo la nostra fantasia, dunque se non c’é fantasia non c’é arte e se non c’é arte non c’é vita.
Boccadoro riprende il concetto raccontando di come la musica riesca ad arrivare anche neglia animi di chi non la studia. Infatti per studiarla serve molta pazienza, passione, sacrifici e sopratutto tempo. Ma perché dedicare tutta la vita a qualcosa di immateriale e astratto? La musica, cosí come l’arte, arricchisce ognuno di noi rendendoci liberi di esprimerci e di vedere il mondo non solo con gli occhi, ma anche con il cuore.
Roberta De Gioanni, Chiara Sanvincenti, Greta Mariotti
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