I libri sono uno strumento per conoscere la realtá che ci circonda, questo é il messaggio che tre noti esponenti della letteratura affiliati alla Treccani hanno cercato di diffondere nel corso dell’ incontro tenutosi nell’Arena Bookstock del Salone del Libro venerdí 11 maggio.
Il primo a parlarne é stato lo scrittore e giornalista Giovanni Bianconi, il quale ha cercato di diffondere questo concetto nelle varie scuole d’Italia, discutendo di alcuni libri con gli studenti. Uno dei più rilevanti é il suo libro L’assedio. Troppi nemici per Giovanni Falcone sulla storia del giudice e normale cittadino palermitano divenuto eroe. Lo scrittore, nel trattare di questo personaggio, ha come obiettivo far capire che queste figure non sono solamente leggende, ma persone in carne ed ossa che hanno fatto parte della nostra storia, le cui parole, se ascoltate con attenzione, possono formare dei cittadini consapevoli.
Uno dei momenti piú toccanti é stato quello in cui Federica Angeli ha raccontato il suo scontro con un clan mafioso di Ostia, tema trattato nel suo libro A mano disarmata. Nonostante l’omertà dei cittadini impauriti e le tentate persuasioni ad abbandonare la sua lotta, la coraggiosa giornalista ha continuato a combattere usando la sua penna come arma. Procedendo con le sue inchieste e sporgendo denuncia, la Angeli ha dimostrato il peso delle parole nel mondo circostante ”spiegando la realtà per poi capovolgerla”, come ha chiarito lei stessa.
L’ultima ad intervenire é stata la professoressa Silvana Sola la quale da anni porta avanti il progetto della Biblioteca della Legalità, che ha come scopo fare in modo che ognuno si senta cittadino attraverso la lettura, considerando i libri un mezzo di riflessione sulla realtà che ci circonda. Nata come biblioteca circolante, essa possiede correntemente 202 volumi. L’attività ha inoltre portato alla costruzione della prima biblioteca pubblica di Lampedusa, che originariamente doveva essere una risorsa per gli immigrati di accesso alla lettura.
In conclusione, puó una penna cambiare il mondo? Forse sí, e forse é proprio questo il messaggio che Federica Angeli, Giovanni Bianconi e Silvana Sola volevano lasciare al loro giovane pubblico: i libri, come le parole, non solo strumenti fondamentali che ci possono permettere di comprendere il mondo circostante e cambiarlo, ma armi da sfoderare in una continua lotta contro le ingiustizie del mondo.
Simona Babbi e Federica Sossella
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