È grazie a Michael Reynolds, direttore dell’ufficio di Europa Editions a New York, che Elena Ferrante e tanti altri autori italiani sono giunti oltreoceano e sono entrati, con i loro libri, a far parte delle vite degli americani.
Il progetto di Reynolds ha infatti introdotto nel mondo statunitense idee provenienti dall’Italia, tra cui la differente realtà delle librerie indipendenti italiane: quelle librerie gestite da un piccolo numero di persone.
Durante l’incontro, tenutosi nella Sala Editoria l’11 maggio alle ore 11:30, Anna Thorn ci ha spiegato con passione il suo progetto di unire libri e cucina: il connubio di queste due realtà così apparentemente diverse ha dato vita a ristoranti con al loro interno un grande spazio dedicato alla letteratura. Il successo è arrivato in poco tempo e i clienti giungevano non tanto perché affamati ma soprattutto perché in cerca di un buon libro.
E’ intervenuto anche Hans Weyhandt, raccontando della sua esperienza nel passaggio da grande a piccolo venditore di libri.
Secondo il suo parere, la cosa che colpisce di una piccola libreria indipendente è la personalità che essa si crea adattandosi al tipo di cliente che attira o al quartiere in cui e’ collocata.
Si e’ calcolato che negli ultimi decenni le librerie indipendenti americane stanno avendo una crescita esponenziale, dato l’aumento della sensibilizzazione alla lettura e del valore di questo piccolo ma importante compagno di vita che e’ il libro.
Conti Chiara
Delucca Martina
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