Al salone del libro di Torino si è svolta, venerdì 11 maggio, la presentazione del libro di Giovanni Floris dal titolo “Ultimo banco, perché insegnanti e studenti possono salvare l’Italia” edito dalla casa editrice Solferino.
Alla presentazione ha partecipato anche la professoressa universitaria Elsa Fornero, già ministro dell’economia e del lavoro con delega alle pari opportunità del governo Monti, che ha arricchito la discussione con le sue opinioni riguardo all’importanza della cultura.
Entrambi sostengono che l’Italia ha bisogno di ripartire da capo, ovvero di dare maggior importanza all’istruzione e agli insegnanti, per poter migliorare così la politica e il Paese.
Il libro di Floris non e’ un saggio, ma un vero e proprio ‘vissuto’ della scuola. L’autore infatti ha visitato numerosi istituti scolastici, dialogando con gli insegnanti e gli allievi, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al cambiamento che si sta verificando nel mondo della scuola. Nel corso degli anni l’importanza data alla figura dell’insegnante dal mondo esterno alla scuola e’ progressivamente diminuita, con il risultato che il rispetto per il ruolo educativo che riveste sia passato in secondo piano. Nell’immaginario di molti la figura del professore è diventata quella di colui che “si mette di traverso”, impedendo, nell’ottica di alcuni genitori, che lo studente raggiunga grandi risultati. Floris evidenzia come questo vada ricondotto ad un concetto della scuola intesa come luogo di formazione professionale e non come luogo di crescita personale, che tenda alla formazione della persona come essere pensante e critico.
In accordo con il pensiero della dottoressa Fornero, nella scuola si possono trovare le radici per tornare ad avere fiducia negli altri, nel futuro e nelle istituzioni: solo così la scuola potrà riacquistare la dignità perduta e la società la sicurezza delle sue fondamenta umane.

Martina Catani e Filippo Cappelli