E’ un percorso di liberazione quello compiuto dalla protagonista del graphic novel La saggezza delle pietre di Thomas Gilbert, fumettista francese che presenta il suo lavoro dialogando con Giulia Cuter, attivista femminista. Nella sua opera l’autore narra di una donna che inoltratasi in un bosco con il compagno, si perde in seguito ad una tempesta. Grazie a quest’avventura ritroverá se stessa, capendo che l’essere donna non é necessariamente legato alla fertilità e all’esperienza della maternità.
Thomas Gilbert ha evidenziato la scelta di non dare un nome alla protagonista per non identificarla e rinchiuderla in un personaggio specifico.
Con l’avventura vissuta dalla protagonista l’autore ha dipinto una decostruzione verso l’essenzialità accompagnata da altri tre personaggi: una volpe – in francese sostantivo maschile – che rappresenta il suo ultimo tentativo di appoggiarsi ad un uomo; alberi e pietre, indizio di un ritorno alla primitività.
Giulia Cuter ha sottolineato tre possibili letture del romanzo: il desiderio della donna di emanciparsi dal compagno, che la tratta con saccenza e sufficienza, la liberazione dalla tecnologia, alla quale tale compagno é molto legato e infine la presunzione degli esseri umani di potersi allontanare dalla natura sottraendosi alle sue leggi.
L’urgenza della protagonista di liberarsi dalle costrizioni che la opprimono si manifesta anche nel tratto del disegno, che diventa via via più spigoloso e grezzo, seguendone la trasformazione fisica e psicologica. Il graphic novel è infatti in bianco e nero, solo in alcuni casi il fumettista ha utilizzato il colore rosso per identificare la vitalità e la “bestialitá ” di quanto rappresentato.
E benché questa storia abbia suscitato alcune reazioni negative perché la protagonista si nutre prevalentemente di carne cruda, molte sono state invece le recensioni positive che hanno apprezzato il tentativo dell’autore di scardinare l’equazione per cui essere donna equivale a essere madre.
Ada Pupella e Alessandra Malagnino
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