Piú di duecento persone  in fila allo Spazio Incontri oggi, 11 maggio 2018,  per celebrare David Foster Wallace, scrittore, linguista, lettore, critico e docente di scrittura creativa. A parlarne, insieme a Giovanna Granato, vi era Martina Testa, che ha tradotto centinaia di pagine di Wallace. La traduttrice si é soffermata sul modo in cui l’autore abbia interpretato altri scrittori e sulla grande preoccupazione che lo affliggeva, quella che il lettore si accorga della coscienza che é presente al di lá di ogni singolo termine di un testo al quale uno scrittore pensa accuratamente. Un brano non é neutrale o oggettivo ma serve per mettere in comunicazione chi scrive e chi legge. Alla conferenza erano presenti anche Chiara Scarlato e Giordano Meacci, la prima ha voluto chiarire il fatto che nonostante i libri di Wallace siano stati analizzati non solo dalla critica letteraria ma neanche da quella filosofica, la sua narrativa sia accessibile a chiunque; tuttavia una formazione filosofica permette di comprendere a fondo i temi che l’autore vuole trasmettere, il secondo ha raccontato come per Wallace la lettura debba essere una fatica ripagata non solo da ció che si impara ma anche dalle riflessioni che ne conseguono. Il traduttore Christian Raimo invece ha dichiarato che Wallace é stato fondamentale per quanto riguarda l’educazione alla lingua poiché ha insegnato a molti ragazzi la grammatica.

La conferenza é stata conclusa da Martina Testa, che ha raccontato le accuse di molestie e violenze che potrebbe avrebbe mosso Wallace contro l’ex moglie, e ha spiegato che in questo momento é in atto una rivalutazione del suo grande lavoro di scrittura; ma secondo la traduttrice, di Wallace, anche qualora fosse stato un pessimo uomo, é ingiusto condannare la sua grande narrativa.