Ai giorni nostri non ci sono riconoscimenti letterari per le donne, eppure la fantascienza è iniziata da una scrittrice: Mary Wollstonecraft Shelley, figura femminile che, agendo nel genere fantasy, ha riscattato la propria libertà di espressione.

Nel corso dell’evento Le signore del fantastico: Mary, Ursula e le altre, coordinato da Loredana Lipperini, è stata proprio Maria Teresa Sapegno ad introdurre la storia dell’autrice inglese, sensibile interprete dei suoi tempi e personaggio estremamente enigmatico. Trascrivendo un sogno è infatti riuscita a tradurre in parole le angosce e i traumi causati dal rapporto travagliato col padre. Frankenstein, però, non è  l’unica creatura mostruosa ad essere stata approfondita, anche la Repubblica distopica de Il racconto dell’ancella, di Margaret Atwood, mostra un presente mascherato dal futuro in cui il corpo femminile é condannato. Giusi Marchetta ha riassunto la violenza, il realismo e l’inquietudine di un testo “disturbante”, carico di messaggi sulla discriminazione e il disinteresse nei confronti delle donne.

L’intervento successivo ha coinvolto Veronica Raimo che, tramite la presentazione dell’antologia di racconti “neri” di Mariana Enriquez, ha smontato i soliti cliché legati al sesso femminile con un’ironia “perturbante”, come ha commentato la stessa autrice.

Infine, Simona Vinci ha introdotto Shirley Jackson, punto di riferimento per gli amanti dell’horror. Shirley si definiva scrittrice, casalinga, madre e soprattutto strega, tant’è che fu la prima a trattare il tema delle “cronache casalinghe” in maniera innovativa, emancipando le sue protagoniste sempre in contrasto con la figura materna.

L’incontro, dopo i vari approfondimenti, si è concluso con una lettura coinvolgente di alcuni estratti dei romanzi sopra citati.

Attraverso la lettura coinvolgente di alcuni passaggi tratti dai romanzi sopracitati, nel silenzio dell’angusto spazio espositivo, il pubblico rapito ha potuto calarsi nell’atmosfera fantastica creata dalle scrittrici, capace da sempre di trasportare i loro lettori.

Francesca Bandiera e Giulia Piccoli